Che coppia: DellUtri e Berlusconi...!!!! Perchè non si parla tanto delle rivelazioni del pentito
Gaspare Spatuzza?Killer reo confesso,autore anche di stragi fa chiamata di correità al "premier",per complicità con mafiosi,complicità che se accertate vedrebbero Berlusconi,imputato di gravissimi reati e ciò provocherebbe un vero e proprio terremoto nel governo di questo paese,chiamando sul banco degli imputati il presidente del consiglio in carica ,cosa che in qualsiasi paese del mondo, con una stampa libera,avrebbero portato titoli su nove colonne per una tal notizia,invece,con tempismo tale,che lo definirei ad "orologeria"viene fuori il caso Marrazzo a distrarre l'opinione pubblica a "coprire" col clamore quanto doveva avere il giusto risalto,berlusconi accusa la sinistra di usare la giustizia ad orologeria,io dico che lui usa la"notizia"ad orologeria. Ma cosa dice Spatuzza?...: Nelle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia il 6 ottobre scorso Spatuzza riferisce, tra l’altro, che il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano, di cui era il braccio destro, gli disse che Dell’Utri era il referente politico di Cosa nostra,cosa detta anche da un'altro pentito:Brusca,e se tanto mi da tanto,. Il pg, Nino Gatto, valuterà domattina se mettere il verbale a disposizione della difesa e chiedere alla corte d’appello l’esame di Spatuzza. Se i giudici dovessero ritenere assolutamente rilevante la nuova prova e decidessero di accogliere l’istanza, verrebbe sospesa la discussione e riaperta l’istruttoria di un processo ormai giunto alle battute finali. Spatuzza è stato interrogato dai pm di Palermo che indagano sulla trattativa tra mafia e Stato e proprio in questo contesto ha fornito le indicazioni sul senatore del Pdl che potrebbero confluire nel processo d’appello. Il pentito è stato sentito anche dai magistrati di Caltanissetta che hanno riaperto le inchieste sulle stragi del ‘92. A loro ha dato una versione completamente nuova della fase esecutiva dell’eccidio di via D’Amelio. Il collaboratore ha, inoltre, reso dichiarazioni alla dda di Firenze che indaga sui mandanti occulti delle stragi del ‘93. Di Dell’Utri il pentito avrebbe parlato anche ai pm toscani che, però, hanno secretato i verbali mai trasmessi ai colleghi di Palermo. Il contenuto del verbale di Spatuzza consegnato oggi è relativo all’interrogatorio reso il 6 ottobre scorso al procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia e ai pm Lia Sava e Antonino Di Matteo, e fa riferimento ad un presunto incontro con il boss mafioso Giuseppe Graviano nel gennaio del ‘94. «Incontrai Giuseppe Graviano all’interno di un bar in via Veneto (a Roma, ndr). Graviano era molto felice, disse che avevamo ottenuto tutto e che queste persone non erano come quei “quattro crasti” dei socialisti. La persona dalla quale avevamo ottenuto tutto era Berlusconi e c’era di mezzo un nostro compaesano, Dell’Utri». «Io non conoscevo Berlusconi -aggiunge Spatuzza nelle dichiarazioni- e chiesi se era quello di Canale 5 e Graviano mi disse sì. Del nostro paesano mi venne fatto solo il cognome, Dell’Utri, non il nome. In sostanza, Graviano mi disse che grazie alla serietà di queste persone noi avevamo ottenuto quello che cercavamo “ci siamo messi il paese nelle mani”, mettendo in evidenza la mancanza di serietà dei socialisti negli anni precedenti. A quel punto abbiamo avuto via libera all’attentato all’Olimpico che poi fallì e non si riprogrammò perché i fratelli Graviano vennero arrestati e non se ne fece più nulla». Spatuzza nel suo interrogatorio rivela quindi alcuni retroscena della presunta trattativa tra Stato e Cosa nostra. Così, racconta di un altro incontro avvenuto a Campofelice di Roccella, nel palermitano, dopo la strage di Firenze nel ‘93. «Quell’incontro -ha detto ai magistrati- doveva essere finalizzato a programmare un attentato ai carabinieri da fare a Roma. Noi avevamo perplessità perchè si trattava di “fare morti” fuori dalla Sicilia. Graviano, per rassicurarci, ci disse che da quei morti avremmo tratto tutti benefici, a partire dai carcerati. In quel momento io compresi che c’era una trattativa. Lo compresi perché Graviano disse a me e a Lo Nigro se noi capivamo qualcosa di politica e ci disse che lui ne capiva. Questa affermazione mi fece intendere che c’era una trattativa che riguardava anche la politica. Da quel momento io dovevo organizzare l’attentato ai carabinieri e mi mossi in questo senso. Individuai quale obiettivo lo stadio Olimpico. Mentre preparavo l’attentato mi venne detto che dovevo potenziarne gli effetti lesivi e ,intanto, dovevo aspettare un nuovo incontro con Giuseppe Graviano a Roma che in effetti avvenne». Alla domanda sul perché non avesse riferito tutto subito sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Spatuzza ha risposto: «Perché intendevo prima di tutto che venisse riconosciuta la mia attendibilità su altri argomenti e poi riferirne, sia per ovvie ragioni inerenti la mia sicurezza sia per non essere sospettato di speculazioni su questo nome nella fase iniziale, giá molto delicata della mia collaborazione». Lapidarie le dichiarazioni di Niccolò Ghedini (Pdl), legale diBerlusconi: «Le dichiarazioni rilasciate da tale Spatuzza nei confronti del presidente Berlusconi sono del tutto prive di ogni fondamento e di ogni possibile riscontro. L’autorità giudiziaria ha già ampiamente indagato sulle assurde accuse che nel passato erano state mosse nei confronti del presidente Berlusconi e ne ha accertato, come era ovvio, la più totale estraneità a qualsiasi ipotesi di connessione con la mafia, fenomeno che i governi presieduti dall’on. Berlusconi hanno sempre fortemente ed efficacemente contrastato». «Tale linea di condotta è la migliore dimostrazione della inconsistenza di qualsiasi ipotesi in tal senso. È davvero incredibile che vi sia ancora qualcuno che può dar credito a dichiarazioni siffatte, la cui portata antigiuridica è evidente e per le quali si procederà in ogni sede» Mavalà Ghedini,da buon cane da guardia, non si smentisce nella difesa ad oltranza del suo padrone.......ma sino a quando potrà farlo?.......aloi calabrese
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